È un’infiammazione delle meningi, le membrane che avvolgono encefalo e midollo spinale.

La meningite virale, detta anche asettica, non è contagiosa e i pazienti possono ristabilirsi nel giro di una settimana.

La meningite batterica può essere causata da vari tipi di batteri ma i più comuni sono il meningococco – B e C – lo pneumococco e l’hemophilus influenzae di tipo B.

La listeriosi è definita dall’Oms una malattia relativamente rara, ma preoccupante per l’elevato tasso di mortalità che la caratterizza. Si stima che il 4-6 per cento dei casi di meningite sia causata da Listeria.

La meningite da meningococco, detta anche purulenta per il fatto che i batteri producono pus nell’encefalo, che è quella maggiormente contagiosa e può dunque provocare fenomeni di tipo epidemico ed è causata da un patogeno estremamente aggressivo: il meningococco infatti non va a colpire le persone fragili, malate o anziane, bensì soggetti sani, giovani e con difese normali.

I sintomi sono essenzialmente tre: febbre alta, forte mal di testa e rigidità alla nuca, al punto che il malato è incapace di flettere la testa sul collo. Possono esserci poi nausea insistente e vomito, fotofobia, sopore, e talvolta eruzioni cutanee.

Nel neonato o nel bimbo molto piccolo la diagnosi è particolarmente difficile anche perché non sempre c’è febbre. Segni della malattia possono essere la fissità dello sguardo, il torpore, il rifiuto del cibo, la comparsa di macchie di color rosso scuro sulla pelle e poi il fatto che il piccolo getti la testa all’indietro e inarchi la schiena.

L’unica misura efficace oggi è il vaccino. Per il meningococco di tipo C la vaccinazione è opportuna per i ragazzi fino a 18 anni.

Oltre a costituire una prevenzione per il singolo, il vaccino ha per così dire una funzione preventiva in senso lato. Il batterio si localizza infatti tra il naso e la gola del portatore sano: quando ci sono molti portatori può manifestarsi un caso di meningite. Con la vaccinazione, nel medio – lungo periodo il numero di portatori si abbassa, e dunque diminuisce il rischio per l’intera comunità.

Le conseguenze più frequenti che la meningite può portare, sono problemi all’udito e alla vista, e nel lungo periodo persino l’epilessia. Possono esserci pure  danni cerebrali. Ma naturalmente si può anche guarire completamente.