SE NON SPRECHI….GUADAGNI! Hai un ristorante, una mensa, un catering….in arrivo per te buone notizie.

Le statistiche da anni confermano un grosso paradosso:

viviamo in un mondo affamato…che però potenzialmente produce più alimenti di quanti ne avrebbe bisogno, sprecando un terzo del cibo!

Vi sorprende leggere che ogni italiano ogni giorno getta nella spazzatura circa due piatti di pasta? Ebbene questo è il bilancio attuale. In Italia si sprecano dai 10 ai 20 milioni di tonnellate di cibo all’anno.

Per rispondere alla necessità di un uso più consapevole delle risorse e della sostenibilità ambientale, anche sotto la forte leva culturale data da Expo nell’ambito del progetto “Spreco Zero”, è stata approvata in Senato la Legge n.166 del 19 agosto 2016 contro gli sprechi alimentari.

Obiettivo?

Ridurre gli sprechi in ogni fase della produzione, andando a semplificare la donazione di ciò che rimane invenduto, dirottando il cibo destinato per molto tempo alla spazzatura verso i più bisognosi, alimentando così anche la solidarietà sociale.

A tal proposito, il 3 gennaio 2017 è stato pubblicato il Decreto del MIPAAF che individua gli strumenti per utilizzare il fondo nazionale indirizzato a tutti quei progetti orientati alla limitazione degli sprechi e all’impiego delle eccedenze alimentari, così da abbattere la dissipazione di beni utili per gli indigenti.

banner-sprechi-alimentari

Quali sono le attività finanziabili?

Tra queste particolare attenzione è riservata alla ricerca e allo sviluppo tecnologico nel settore riguardante la “shelf life” dei prodotti alimentari e alla produzione di imballaggi riutilizzabili e riciclabili. Per tali attività e giornate di approfondimento sulle relative tematiche sono messi a disposizione contributi finanziari, attraverso una selezione pubblica nazionale (e lo stanziamento del 50% delle risorse disponibili).

Fondi sono previsti anche per iniziative e campagne orientate alla comunicazione e promozione della lotta agli sprechi, al fine di sensibilizzare gli attori coinvolti nella filiera alimentare, produttori e consumatori.

Il programma annuale del suddetto Decreto tra le altre attività considera anche la gestione di un “osservatorio sugli sprechi”, col fine di monitorare i dati statistici in termini di quantità e costi in merito a sprechi ed eccedenze e la realizzazione di sondaggi e indagini che coinvolgono consumatori e imprese.

Vantaggi?

Oltre ai finanziamenti e al contribuire a un obiettivo comune, le attività commerciali, industriali, professionali e produttive in genere, che a titolo gratuito cedono direttamente o indirettamente beni alimentari agli indigenti, persone più bisognose o ad animali, possono trarre un ulteriore beneficio, dal momento che i Comuni possono applicare un coefficiente di riduzione della tariffa relativa alla tassa sui rifiuti (Tari), in proporzione alla quantità certificata di beni e prodotti donati.

Cosa aspettate dunque?

Non alimentate lo spreco…alimentate chi ha fame…guadagnando!!!