Estate tempo di bagno al mare, di sole e di gelati, anche se il loro consumo in Italia non è prettamente legato alla stagione calda, ma vengono gustati in tutto l’arco dell’anno, con picchi maggiori da Aprile ad Ottobre.
Il mercato offre diversi tipi di gelato, ed il consumatore può scegliere tra le offerte più disparate, e principalmente tra il gelato industriale o confezionato e il gelato artigianale.
Quando mangiamo un gelato, conosciamo le caratteristiche e le sostanziali differenze tra produzione artigianale o industriale? Non vi è nessuna legge al riguardo, o un marchio ufficiale che tuteli la produzione di gelato artigianale, e quindi si rende necessaria l’informazione per fare di noi consumatori più attenti e consapevoli.
Ecco a voi un piccolo riepilogo delle maggiori differenze:
Il processo produttivo inoltre, prevede che il gelato artigianale incorpori l’aria attraverso un processo piuttosto lungo, arrivando al 30%-50%, nella fase di gelatura della miscela, per ottenere proprio quella crema morbida. Il gelato industriale presenta un minimo del 90% di aria.
Inoltre il gelato industriale, è venduto confezionato e quindi le etichette devono essere conformi al Reg. UE 1169/11, dando una serie di informazioni al consumatore e dal prossimo dicembre diventerà obbligatorio inserire anche la tabella nutrizionale (il valore energetico, la quantità di grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale).
Tali informazioni sono a tutt’oggi a carattere volontario, e la stragrande maggioranza delle aziende già le fornisce, al contrario delle gelaterie artigianali che somministrando un prodotto sfuso, non devono attenersi a tali obblighi, ma solo a fornire l’elenco ingredienti e gli allergeni.
Quindi, che lo scegliate industriale o artigianale, gustatelo con consapevolezza e buona estate a tutti dallo staff Green Line Group!